L’ Unità didattica che ci ha fatto da guida nella seconda parte dell’anno ha posto le sue fondamenta sulla necessità di accompagnare i bambini verso uno sviluppo armonioso della loro personalità, immersi nell’ambiente natura e in quello che è il loro vissuto.
Il gruppo di lavoro ha favorito la capacità dei piccoli, di esprimersi in modalità diverse, aiutandoli ad avere e pretendere una maggiore cura nella fruizione del mondo che li circonda, in armonia e pace con tutti, anche in linea con il Goal 16 dell’Agenda 2030 volto alla promozione di società pacifiche e inclusive orientate allo sviluppo sostenibile, in cui l’ambiente, le relazioni, le singole personalità sono interconnessi e solo l’armonia di questi tre elementi riuscirà ad affrontare e risolvere le difficoltà globali che stiamo vivendo.
L’incontro con le arti visive, unite alle modalità laboratoriali e manipolativo-espressive della Scuola dell’Infanzia ha fatto sì che si sviluppasse il percorso verso la realizzazione del murale “La mia mano dona la pace”.
Grazie al prezioso strumento dell’albo illustrato, con il suo peculiare linguaggio della narrazione iconica, i bambini sono stati sollecitati ed hanno dimostrato, nel processo verso il compito autentico, una variegata abilità di lettura critica e di espressività corporea. La poesia racchiusa nelle parole e nelle immagini dell’artista Fuad Aziz si è trasformata nel viaggio dei gesti e nella magia della pittura. Come egli stesso scrive, nella prefazione dell’albo, “ le mani parlano, sentono, vedono, creano, afferrano e comunicano.
Nella cultura dei popoli del Medio Oriente la simbologia della mano ha tanti significati, in particolar modo quella con un occhio solo sul palmo, conosciuta come la mano di Fatima, che rappresenta la pazienza, la serietà, l’autocontrollo ed esprime il legame profondo tra due importantissime funzioni umane: il vedere/osservare e il fare/agire”, abilità, queste ultime, che si compenetrano alla pratica educativa del segmento della Scuola dell’Infanzia e sulle quali si sono espressi tutti i grandi pedagogisti, una per tutti, Maria Montessori, che identifica nella mano l’organo psichico dell’intelligenza, capace di manifestarla poiché entra in rapporti speciali con l’ambiente.
Il lavoro di ricerca-azione si esplicita anche attraverso il video-percorso, nel quale si alternano fonti iconografiche, simbolo della mano nella storia – la Cueva de las manos, in Argentina, con impronte risalenti a diecimila anni fa, lo studio di braccia e mani di Leonardo da Vinci (1474), la Creazione di Adamo di Michelangelo (1511), la Mano aperta di Le Corbusier, realizzata nel 1952 come simbolo della città di Chandighar e il supplemento al Dizionario della Lingua Italiana, opera geniale del 1958 di Bruno Munari – ai gesti quotidiani di amicizia tenerezza e creatività tra bambini, attraverso i quali si è manifestato pienamente il donarsi la Pace.